I ricercatori di una startup americana chiamata Beehex, con sede a Columbus, Ohio, hanno pensato a un modo insolito per affrontare il problema dei rifiuti di plastica: trasformarli in cibo.
Per trasformare i rifiuti di plastica in biomassa commestibile si affidano all’aiuto di un batterio progettato in laboratorio che si nutre di plastica all’interno di una specie di contenitore.
“Da un lato vengono raccolti i rifiuti di plastica, che vengono frantumati e trasferiti al bioreattore, che contiene batteri modificati molto specifici”, ha spiegato Anjan Contractor, fondatore dell’azienda, presentando il dispositivo per la prima volta al Consumer Electronics Show ( CES) quest’anno, a gennaio. “Quindi, se vuoi creare bistecche di plastica, l’intero meccanismo su un lato di questo contenitore sarà in grado di produrre bistecche di plastica”.
Dispositivo BeeHex che potrebbe essere utilizzato per trasformare la plastica in cibo in futuro. Immagine: Automazione BeeHex
Secondo il sito web Futurism, ci sono molte applicazioni per un tale dispositivo: un’idea è che, un giorno, gli astronauti in missioni nello spazio profondo di lunga durata potrebbero essere in grado di stampare in 3D pasti nutrienti da plastica non deperibile.
Secondo Contractor, i ragazzi di Beehex credono anche che la loro invenzione potrebbe persino essere integrata nelle future pratiche di coltivazione del cibo nello spazio profondo.
“Se gli astronauti coltivano barbabietole, l’intera pianta non può essere consumata. Hai le radici che sono consumabili, ma le altre parti, foglie e steli e parte delle radici, saranno gettate via”, ha detto l’imprenditore. “Quella parte buttata via è qualcosa che raccogliamo.”
Quindi queste parti usa e getta del cibo verrebbero disidratate e macerate in un macinino. La biomassa macinata risultante verrebbe quindi collocata in uno stoccaggio sigillato, diventando “materia prima” per pasti a gravità zero stampati in 3D.
Quindi gli astronauti potrebbero idealmente produrre “una vasta gamma di alimenti, inclusi tagli alternativi di carne, verdura, frutta, pane, patatine e dessert”, ha spiegato Contractor.
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Come notato da Vice, non è chiaro se il cibo a base di plastica sarà considerato sicuro da mangiare (sebbene i batteri stessi non siano correlati a nulla che possa far ammalare gli esseri umani).
Attualmente il progetto è ancora nelle prime fasi di sviluppo, ma chissà, chissà che un giorno gli astronauti si godranno davvero un bell’hamburger… di plastica?
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Il post La tecnologia promette di trasformare i rifiuti di plastica in cibo è apparso per la prima volta su Olhar Digital.